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Domenica 21 ottobre - Bobbio VK e Bellagio Skyrace

bellagio2018
Falchi & Friends alla Bellagio Skyrace 2018

Domenica 21 ottobre è andata in scena la finale della Skyrunner Italy Series 2018, la Bellagio Skyrace. Oltre alla gara regina da 28km per 1800m D+, si è svolta anche la Bellagio Half Skyrace di 14km per 1080m D+. Falchi di Lecco sempre presenti in entrambe le competizioni, ecco il racconto di Stefano Del Lungo impegnato nel persorso Half:

Weekend autunnale ricco di gare, dubbio amletico: Bobbio Vertical o Bellagio Skyrace? Ok, la seconda perché io, con la sola salita, non ci vado per niente d’accordo. Ah c’è da scegliere anche la distanza... lunga (28 km, 1850 m D+) o corta (14 km, 1080 D+)? Va bene la seconda, rapida e indolore (si spera). Organizzate le macchinate per questa breve trasferta, ci ritroviamo tutti sul lungolago di Bellagio, location chic baciata dal sole. Noi non tanto chic, ma belli carichi per una delle ultime sky di stagione: Nino, Andrew, Dritan, Federica e Alice portano alto lo stendardo dei Falchi nella 28 km, mentre Lorenzo, Ugo, Micaela e io cerchiamo di farci valere nella 14.
Raduno dietro ai nastri davanti alla chiesa, ci danno pure la benedizione e via, si parte. Sono subito incastonato in comitive dai bianchi capelli e dal passo lento… perdo un secolo già nel primo km, mentre là davanti stanno facendo ritmi da ripetute sui 100 metri. Lasciato il centro e frotte di turisti, si inizia a salire. Prima sulle viuzze delle frazioni alte del paese, poi su acciottolati e infine sui sentieri che attraversano i boschi. Non salgo troppo male, ma neanche mi stracanno, sorpasso un po’ di amici alle prese col percorso lungo, ma non vedo neanche in lontananza Ugo e Beltrami. Per loro la gara non ha a che fare con le posizioni, ma con il distacco: se Ugo taglia il traguardo con meno di 10 minuti di distacco da Lorenzo, vince 3 birre! Pensa che ti ripensa sono già al belvedere Nuvolone, 980 m s.l.m. e punto più alto della mia gara. Dopo poco i percorsi delle due gare si divideranno e io dovrò solo riscendere, mentre gli altri raggiungeranno i 1680 m del monte San Primo. Penso che, cavolo, ho sbagliato, dovevo tenermi meno in salita e dare qualcosa in più… vabè ormai è andata. Via in discesa! Il primo tratto è stupendo, il terreno è coperto di foglie ma tiene alla grande e mi diverto come un matto. In un attimo sono dietro a uno che, mentre cerco spazio per superarlo, mi chiede speranzoso “siamo messi bene”? Gli rispondo un secco “No, c’è pure la fanfara davanti”, preso dalle mie riflessioni su una salita troppo lenta. Continuo, si scende sempre, il sentiero si alterna ad acciottolato, poi appaiono degli scalini dove non trovo il passo giusto e mi indispettisco. Perdo smalto e uno dei concorrenti che avevo superato in discesa si avvicina. Ormai ci siamo quasi, tornati nell’asfalto si affronta una breve salita e poi siamo di nuovo a livello del lago. Ingresso ai giardini di Villa Melzi difficoltoso... l’indicazione “vai a sinistra” è di difficile interpretazione su due piedi e perdo una parte della mio celeberrimo garbo. All’arrivo scoprirò che in molti hanno trovato più complesso il passaggio sul bianco ghiaietto dei giardini della villa rispetto ai tratti nel bosco! Siamo alla fine, quello dietro resta dov’è e attraverso il traguardo. Mentre mi abbuffo di bisciola, scopro che Lorenzo è arrivato secondo a breve distanza da De Bernardi! E la scommessa? Un arrembante Ugolini chiude 4° a poco più di 5 minuti dal Lorenzo! Io ho finito 16esimo, giusto il tempo di bissare la bisciola e arriva Micaela, sesta tra le donne!
Doccetta, ma cavolo, i nostri della lunga sono stati troppo veloci: ci perdiamo l’arrivo di Andrew che arriva 13esimo e di Nino che è in 15esima posizione, primo della sua categoria. Poco dopo è il turno di Dritan e quindi arriva Federica, 12esima donna e prima di categoria, seguita da Alice, 18esima. Dopogara in compagnia allargata e premiazioni chiassose con speaker frizzante. Bello così!

Stefano del Lungo

 

Sempre Domenica a Introbio è andata in scena la quinta edizione del Bobbio vertical, una gara solo up che negli ultimi anni è stato il riferimento degli skyrunner per la conclusione della stagione. Quest'anno per motivi logistici è stata anticipata, ma l'aria di festa non è mancata e, complice una bellissima giornata, quasi 200 atleti, tra uomini e donne, hanno risalito velocemente i ripidi pendii della pista da sci che porta ai piani di Bobbio.

Ecco il racconto di Henry Noia:

È stata la mia seconda partecipazione e l'obiettivo era migliorare il tempo fatto segnare nel 2016, 1 ora e 12 minuti. Arrivo a Introbio e scopro che la partenza è stata posticipata e così l'attesa si fa un po' lunghetta, ma grazie alla compagnia degli amici Falchi, il tempo passa in fretta. Dopo la partenza della gara femminile è ora di scaldarsi e concentrarsi per la gara. Faccio un giretto di corsa e poi vado a posizionarmi sotto lo striscione dello start. Ultime parole di incoraggiamento con i compagni ed ecco che si parte.

Si parte a tutta nei primi metri su asfalto per arrivare all'imbocco del sentiero dove cerco di prendere subito un buon ritmo. Cerco di rimanere attaccato al gruppo evitando però di esagerare e di andare "fuori giri". Il primo pezzo nel bosco passa velocemente e si arriva sui prati della pista da sci. Ora siamo tutti in una lunga fila indiana e rimango concentrato verso l'obiettivo. Non è facile avere riferimenti e mi ricordavo che l'arrivo si vedeva solo verso la fine dell'ultimo muro quindi "testa bassa e andare". Grazie all'ausilio della tecnologia vedo sull'orologio che dovrebbero mancare ormai 200 metri di dislivello quindi decido di provare a cambiare ritmo e ad accelerare un po' il passo, ma il fisico non sembra rispondere troppo bene e inizio un po' a perdermi di testa. Stringo i denti e continuo a salire finché non scorgo il primo gonfiabile che segnala il traguardo. Provo ad aumentare di nuovo il passo e, stringendo i denti, arrivo fino in cima.
Taglio il traguardo con un tempo di 53:18 e crollo a terra stremato, segno che più di così non potevo dare. Obiettivo raggiunto. Dopo svariati bicchieri di Thè mi riprendo e scambio qualche chiacchiera con i compagni che ringrazio per il supporto dimostrato.

Alla fine la classifica vede Sergio Bonaldi polverizzare il record di Fabio Bazzana chiudendo con un tempo di 37:14, al terzo posto Danilo Brambilla e a seguire Eros (8°), Paolino (9°), Taddeo, Michele, Luca Mauri, io (Henry) e Davide.

Enrico Noia

La gara era anche l'ultima prova del circuito SkyVertical Affari&Sport che ha visto primeggiare Danilo Brambilla seguito da Filippo Curtoni e da Eros Radaelli. Tra le donne prima piazza per Martina Brambilla.

 bobbio vk2018Premiazioni del Circuito SkyVertical Affari&Sport

 

Classifiche
Bobbio VK
Bellagio Skyrace