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Gallo e Grilli: i Falchi del Trofeo Kima

kima2016 articolo(Vito Gallo e Andrea Grilli al Trofeo Kima 2016)

Per chi mi conosce, sa cosa vuol dire per me questa gara.

È un terreno… familiare, frequentato con mia moglie da innamorati, fidanzatini, sposi… nonni… da una vita (adesso ancora più innamorati).

Alla Resegup mi sono fatto male, ho pianto pensando al Kima... non per il dolore... è stata dura allenarsi in bici con Lauda Mauri… pazzo anche in bici… per 2 mesi.

Non ho più corso, fino a 15 giorni prima del kima… facendo il vecchio sentiero delle Grigne... lì ho capito che sarebbe stata dura perché la caviglia non era a posto, infatti ho dovuto fermarmi… il ns. Grilli mi ha visto piangere ancora una volta per il Kima… e basta!
Io non mollo mai, andiamo al Kima, tutti mi conoscono, mi salutano.

Il Dega viene a presentarsi e gli do consigli (cazzata), sa chi sono... capisco che tutti mi conoscono ma non per il Kima come ho sempre pensato.. è per la mia tribù (siamo così strani ).
A parte scherzi il Dega mi chiede di fare una foto con me e scherzando dice che mi dopo, per tutto quello che faccio.. ha capito che sono un duro… se viene 1 giorno con me... non corre più!

Parto bene, sto benissimo... arrivo bene in Bocchetta Roma... felice arrivano i miei terreni… prima del bivacco Kima sento una leggera torsione... inizio a pregare. Arrivo in Cameraccio vado bene... inizio la discesa e sento ancora dolore... inizio a pensare alla mia ragazza, a tutto quello che fa per me, la mia tribù... se mi faccio male... non va bene… il lavoro… i figli… le collaborazioni lavorative. Decido di spegnere l’orologio e di finire il Kima camminando in discesa… e così è stato!

Non è stato facile... ma per la prima volta ho pensato a me e cosa avrebbe comportato il peggiorare della situazione… ho già tante preoccupazioni nella vita.
Grazie a Riccardo… Luca... tutti i ragazzi presenti sul percorso che mi hanno incoraggiato.. tanti mi hanno detto che avevo un tifo da stadio... inneggiavano tutti al nonno in arrivo… allora la gente impazziva pensando ad un anziano… invece si presentava a loro un ragazzino di 48 anni… lo ripeto per gli invidiosi, 48 anni!!!
Devo arrivare per forza... morosa al traguardo... Francesco nel passeggino, arrivo in 9:54… sono felice perché non ho mollato… ha fatto tutto la testa. Il ragazzino Grilli… bravissimo... molto di più.

Sapete una cosa bella... i Falchi di Lecco sono un gruppo, ma la cosa ancora più bella e che sono tutte brave persone.

Con affetto grazie a tutti per il sostegno... ricordatevi... per i miei 50 anni... ultimo Kima.. Paganoni verrai con la tua Armida… a vedermi!

(Nonno) Vito Gallo

 

Raccontare in breve il Kima non è affatto facile.

Iniziamo dal principio: martedì 11 agosto 2015, mando un messaggio al buon Vito Gallo:
“Un giorno o l’altro vorrei provare il sentiero Roma..

Per chi non conoscesse nonno Vito, dovete sapere che ogni anno dispari prepara il Trofeo Kima, quello pari pure!

La sua risposta:
“Domani passo 5 da te ciao”

Serve la traduzione?

Ogni passante trovato lungo il percorso salutava il buon Gallo come uno di casa, a volte la conoscenza non era proprio ricambiata.. ma questa è la dura vita dei VIP, difficile ricordarsi di tutti.

Il mio primo Kima, lo devo soprattutto a lui, per diversi motivi, ma soprattutto per avermi narrato per filo e per segno ogni piccolo particolare del percorso, è stato come averlo fatto 20 volte!
Strano perché non parla molto…

Difficile descrivere il resto. Sveglia prima dell’alba, colazione con i campioni (Fosberg, Reiter, Poletti.. solo per fare alcuni nomi). Alle prime luci siamo tutti schierati, scalpitanti e carichi come bufali.. individuo al volo chi l’ha già provato, sguardo perso nel vuoto.
Finalmente si parte, una lunghissima attesa fino a questo brevissimo istante.
La mente si svuota, si inizia a correre!

Nessuna strategia, se non quella ripetuta dal nonno Gallo: massima attenzione e guardati le spalle (sembra una minaccia.. ma alla Bocchetta Roma piovevano sassi).

L’aria si scalda, il sole raggiunge le valli pian piano, aumentando gradualmente al temperatura, ora inizia a fare caldo… ma meglio così che freddo e umido! E che spettacolo!
Una giornata migliore di questa? Impossibile!
Cielo azzurro, terso e limpido che ritaglia le vette delle 7 valli da attraversare, una corona montuosa da pelle d’oca!

Non sono proprio un giaguaro a scendere dai tratti catenati, se poi mi scaviglio al primo sentiero erboso… Alè!
Fortuna trovo il sempre presente Ricky ad attendermi sul passo Torrone, basta questo per ridarmi la carica! Lungo tutto il percorso i Falchi si sono fatti trovare pronti, incitamenti, rifornimenti, consigli e battute... servono anche quelle, il morale deve rimanere alto! Lele, Ronca (con l’antipaticissima Deborah e Nicola Golinelli a farmi il tifo), Ciccio, Pizza, il mitico Luca Lauda Mauri, poi ancora altri amici disseminati tra valli e passi. Di certo la compagnia non è mancata (Pera & Co al rif. Omio? Da brividi)!!

La mente resta lucida, attenta e vigile, ogni passo è calcolato, non si corre... si saltella! Da un sasso all’altro! Con la coda dell’occhio seguo bandierine e segnali, è facile perdere il sentiero tra gli sfasciumi e le pietraie!
In men che non si dica raggiungo l’ultimo valico, ma mi accorgo di stare male, ho le visioni.. un pazzo con mantello e parrucca rossa appare tra le rocce, che sbraita e scalpita (ci saranno 35°C)… è il Drago Caslini!!?? Mi trascina letteralmente in cima al pendio, anche il Barbacan è conquistato, ora è tutta discesa…

Sarebbe bello fidarsi della gente: “Dai che ormai è fatta...”, “...manca poco, un ultimo sforzo!
La discesa è infinita. Ed è tecnica, rognosa, ruvida e nervosa. L’ideale per chi ha le gambe e la testa cotte.
Sembra un'eternità, ma ecco i Bagni di Masino.. ora so che il peggio è passato, un mitico Andrea Biassoni (che ringrazio in particolar modo) mi accompagna un pezzetto immolandosi al posto mio con una scavigliata!

Il resto è tutta libidine… asfalto e sterrato molto corribili fino al traguardo.. vero, forse noioso, ma dopo quello che abbiamo fatto oggi…

L’arrivo è indescrivibile. Chiudo in 8:35, 46° uomo.
Un ringraziamento speciale a Ramona, la mia dolce metà, e a Thomas, il nostro piccolo, che hanno sopportato 1 anno di preparazione e non solo.

Andrea (ragazzino) Grilli

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