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Giro Montano del Lario 2016

Falchi, Muscoli e Aries dopo l'arrivo a LeccoFalchi, Muscoli e Aries dopo l'arrivo a Lecco

Da ideatore del GIRO MONTANO DEL LARIO non posso far altro che ritenermi pienamente soddisfatto della edizione 2016.
Scopo principale dell'avvenimento era quello di sensibilizzare le autorità competenti come le Comunità Montane ed i Comuni coinvolti nello splendido tracciato per il ripristino e la manutenzione dei sentieri che circondano il nostro splendido lago.

Dalle pre-ricognizioni fatte per appurarsi che tutto il circuito si poteva svolgere sono purtroppo emersi diversi sentieri mal tenuti e con frequente possibilità di perdere la traccia soprattutto lungo la Via dei Monti Lariani, che è lunga ben 128 km e collega Sorico a Cernobbio.
Anche sul Sentiero del Viandante, altro nodo di collegamento da Abbadia Lariana a Colico, si è riscontrata una frana sul tracciato che occludeva il sentiero.

Sarebbe un passo da gigante che chi di dovere potesse segnalare nuovamente l'intero percorso per far sì che tutti, in un futuro non troppo lontano (si spera), possano ripercorrere i 250 km di anello senza avere problemi di orientamento.
Il Lario è e rimane una risorsa turistica e sarebbe bene sfruttarla appieno.
Tantissimi trekker sarebbero interessati a fare questo splendido giro, basterebbe pubblicizzarlo a dovere e renderlo accessibile a tutti.

Quest'anno, oltre ai Falchi Lecco, mia società di appartenenza e già rodata per l'arduo progetto, hanno preso parte i Muscoli del Lario ed Aries Como, altre due società comasche che hanno saputo gestire nel migliore dei modi i loro tratti di competenza.
Con 250 km da percorrere no-stop su sentieri montani potete ben immaginare che la macchina organizzativa non sia delle più semplici.
Per far sì che tutto si realizzi ci vuole una buona dose di passione, di voglia di fare ed essere pronti ad innumerevoli variabili che possono succedersi durante il tragitto, in particolar modo il meteo.

Quest'anno il tempo atmosferico è stato molto favorevole rispetto al primo anno con il Giro accompagnato da mal tempo e dalla seconda edizione con tempo variabile.
Son state così circa 44 ore di pura avventura con quasi un centinaio di appassionati coinvolti nel periplo del nostro splendido Lario.

Grande competenza e consapevolezza da parte di tutti nel prepararsi nel migliore dei modi con ricognizioni mirate pre-Giro per conoscere bene la tratta preposta e non fare errori che avrebbero causato ritardi ai successivi staffettisti.
Un gioco di squadra voluto e riuscito nel migliore dei modi fatto da persone consapevoli delle proprie capacità tecniche e sportive.
Un continuo scambio di sensazioni , passaggi, emozioni in tempo reale grazie ai nuovi sistemi tecnologici che in alcuni casi risultano molto utili.

Il Giro Montano si è rifatto, si può fare, si possono apporre delle migliorie e potrebbe risultare in futuro una fucina di idee.
La cosa più importante rimane il fatto che tutte le persone coinvolte siano state colpite in modo positivo dal GML.
E' stato un mezzo di aggregazione non indifferente di persone che praticano lo stesso sport ma che hanno avuto modo di cooperare per la riuscita di un progetto comune.

Son già venute fuori delle brillanti idee dopo la fine del Giro, dalla utopistica gara di Ultra-trail alla più ragionata stesura di un libro con cartine dettagliate, foto ed altro come serate ricordo, ecc....
Con la voglia di fare tutto potrebbe essere possibile....vedremo gli sviluppi.
Una dedica particolare a Thomas nato durante il Giro Montano: il padre ha fatto il giorno prima la tappa Lecco - Resinelli - Abbadia mentre la madre ci veniva a recuperare sul percorso.

Un grazie di cuore a tutti.

Bernasconi Sergio

Un suggestivo scorcio del Lario (tappa Garzeno-Croce)Un suggestivo scorcio del Lario (tappa Garzeno-Croce)