Il secondo racconto della gara
25 aprile 2010, prima edizione del Trofeo Adelfio Spreafico. La pioggia di sabato mattina è un ricordo, giornata limpida e aria frizzante. La macchina organizzativa è in pieno fervore, oggi si debutta, il giorno è finalmente arrivato. C'è tanta passione e voglia di fare bene, perché c'è tanto cuore in questa gara. Non solo evento sportivo, ma soprattutto voglia di ricordare chi ha dato tanto al gruppo sportivo dei Falchi. Tutto procede bene, secondo programma e la gente comincia ad arrivare. Pochi gruppetti all'inizio, poi il pienone. 187 i concorrenti, tanti volti noti, ma anche tanti che per la prima volta corrono una gara in montagna.
Ed eccoci alla partenza. Momento di silenzio e poi via. Di sicuro, su, in alto il buon Adelfio si starà divertendo. E poi di fianco a lui butterà giù l'occhio senz'altro anche l'amico Antonio (Rusconi), perchè la gara è bella e scoppiettante. Nicola Golinelli vola, “un uomo solo al comando” direbbero le cronache ciclistiche. Ma Carlo Ratti ci mette cuore e anima e non molla. Poco dietro Stefano Butti cerca di ricucire, con sapiente lavoro di sartoria e dietro ancora salgono veloci e potenti i vari Milesi, Trincavelli, Colombo e Benedetti: La cronaca della gara è però ormai storia. Le posizioni si mantengono. Golinelli, con tempo stratosferico, vince su Carlo Ratti che da il tutto per tutto, mentre chiude il podio il generoso Stefano Butti. Canovaccio simile tra le donne con Maria Righetti che stacca da subito la sempre eccezionale Daniela Gilardi. Mentre terza si piazza la comasca Ilaria Bianchi.
Il dopogara è allegro, il clima è più sereno. Si parla, si chiacchiera, si mangia. E poi tanti sorrisi, gente soddisfatta, che di questi tempi non è mica poco.
Si chiude così la prima edizione del Trofeo Adelfio Spreafico. E' andata bene insomma, qualcosa da limare per la prossimo anno c'è, ma di sicuro il primo passo è stato più che buono.
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