Ottima la prima con Nicola Golinelli e Maria Righetti su tutti.
Lecco – Bella giornata, 187 partenti e numerosi nomi di spicco: questi sono gli ingredienti della prima edizione della corsa in montagna Lecco - Piani d’Erna allestita dai Falchi Lecco, a ricordo delle figura, troppo presto venuta a mancare, di Adelfio Spreafico, l’uomo che, oltre ad impegnarsi attivamente nel Gruppo di Impegno Missionario di S. Giovanni ha saputo essere anche, negli ultimi anni della sua vita, un punto di riferimento anche per il sodalizio sportivo lecchese. Nomi di spessore della corsa in montagna lombarda e del panorama degli skyrunner sono accorsi in prossimità del piazzale della funivia, con Golinelli Nicola, l’olimpionico di Atlanta e di Vancouver Davide Milesi, Carlo Ratti dei Falchi, il giovane Stefano Butti che, dopo un paio di stagioni in Valtellina, è tornato a gareggiare per i colori casalinghi dell’Osa Valmadrera a giocarsi le migliori posizioni, mentre nella versione rosa, Maria Righetti a meno di 12 ore da un buon 10’03’’ sui 3.000 m nel Trofeo Volpi a vedersela con l’esperta ultramaratoneta Daniela Gilardi e la forte comasca in casacca Valle Camonica, Ilaria Bianchi. Poco più di 5 km totali con 800 m di dislivello racchiusi in 3,5 km di impegnativa e scivolosa ascesa sul sentiero numero 1 e provvidenziale quanto invitante discesa finale, di oltre 1 km, con l’arrivo fissato presso il Rifugio Marchett. Partenza puntuale alle ore 9, dopo un minuto di silenzio in ricordi dell’amico Adelfio e velocemente il gruppone si allunga nel primo tratto di asfalto. Stefano Butti è il primo a prendere il sentiero per Costa in direzione del Rifugio Stoppani con numerosi escursionisti a far da spettatori. Dopo una prima parte relativamente veloce, Butti deve cedere le armi all’ex ciclista e specialista delle vertical sky Nicola Golinelli che letteralmente mette le ali e velocemente distanzia gli avversari scollinando in prossimità del Pizzo d’Erna con un tempo molto vicino ai 29’. Letteralmente demolite le previsioni di un crono finale attorno ai 35’ con Golinelli che chiude nell’eccezionale tempo di 33’15’’. Gran bagarre per la piazza d’onore con un terzetto a giungere nel tratto finale di veloce discesa, in un fazzoletto di secondi con “Skyratter” Carlo Ratti in 35’28’’ ad avere la meglio sul giovane e generoso Stefano Butti che, dopo una prima parte tutta in testa, era entrato in crisi, scivolando anche in sesta posizione per poi risalire la china nel finale e vincere a sua volta in 35’24’’ la volata per il terzo posto a scapito del maratoneta orobico Davide Milesi classe 1964 che chiude in 35'26’’. Davide Trincavelli è quinto in 35’54’’, “Beno” Enrico Benedetti, uno degli sponsor della manifestazione con la rivista “Le Montagne Divertenti”, reduce dalla staffetta di Leffe, chiude in 36’25’’ distanziando il bravo Roberto Antonelli dei Falchi che chiude la sua prova al settimo posto in 37’11”. Un poco di internazionalità è venuta con l’arrivo dello svizzero Fredy Schmid all’ottavo posto in 37’35’’. Praticamente appaiati sono giunti il duo “Paolino” Massimo Colombo e “Melano” Dario Fracassi entrambi in 38’07’’ in nona posizione. Più combattuta la prova femminile con Daniela Gilardi a provarci fino in fondo e con la mezzofondista Maria Righetti a prendere il largo solo nella discesa finale su strada bianca dove riesce a distanziare di una trentina di secondi la comunque convincente Gilardi. Il tempo finale di Maria Righetti è di 42’29’’, mentre è di 43’01’’ il tempo della seconda Daniela Gialrdi e 45’03’’ il tempo di Ilaria Bianchi per il terzo posto finale. Manuela Buzzoni del Pagnona è quarta in 45’41” mentre la futura signora Gotti, alias Lisa Buzzoni dell’Altitude, è quinta in 48’23”. Premiazioni finali e a seguire numerosi premi a sorteggio offerti dal main sponsor Kapriol con l’amico Sandro Morganti a ringraziare tutti i presenti per la numerosa partecipazione e gli amici Falchi e collaboratori per l’ottima organizzazione messa in campo. Toccante il ricordo commosso portato ad Adelfio dall’amico Renato Frigerio che di seguito riportiamo integralmente:
LA MIA CONDIVISIONE DI SENTIMENTI NEL RICORDARE IL NOSTRO ADELFIO, LA SUA FIGURA RIMASTA IN ME, MI COSTRINGE AD ESPORRE POCHI PENSIERI E TROPPO TROPPO INTENSAMENTE MI SI AFFOLLANO EMOZIONI TALI DA NON SAPER DA DOVE COMINCIARE. ECCO MOTIVATO PERCHE’ RICORRO ALLA LETTERA. IL RICORDO DI ADELFIO MI RIMANE SCOLPITO NELL’ANIMO, RITENGO CHE POCHE PERSONE LO ABBIANO CONOSCIUTO, STIMATO ED APPREZZATO COME HO POTUTO FARLO IO CHE L’HO INCONTRATO QUANDO ERO POCO PIU’ DI UN RAGAZZO, GIOCANDO A PALLONE, LUI ERA PORTIERE NELLA GRANDE CORTE DI VIA GHISLANZONI, ERANO GLI ANNI DI INIZIO 1950. LA SUA DISPONIBILITA’, LA SUA APERTURA VERSO GLI ALTRI, IL SUO ENTUSIASMO E LA SUA GENEROSITA’ SONO RIMASTE INALTERATE PER TUTTO IL TEMPO IN CUI HA PROFUSO ANIMA E CUORE NELLA PASSIONE CHE LO CONTRADDISTINGUEVA. LO RICORDO COME UN PILASTRO PER I MARCIATORI DEL CAI BELLEDO, NELLA UOEI DI LECCO, CON I VARI TROFEO QUATTORDIO E RALLY ESCURSIONISTICO DEL RESEGONE, POI NELL’APE DI LECCO ED INFINE, RIFERIMENTO ED ANIMATORE DI ALTO LIVELLO NEI FALCHI. NON PUO’ ESSERCI DIMOSTRAZIONE PIU’ VERA DELLA FEDELTA’ DI UN UOMO NEGLI IDEALI IN CUI CREDERE: ANCHE PER QUESTO ADELFIO RIMANE UN ESEMPIO DI CUI TENERE CONTO. ECCO PERCHE’ RITENGO ADEGUATA, APPROPRIATA ED INDOVINATA L’INIZIATIVA DI QUESTA GARA E LA GIORNATA DI OGGI AL LUI DEDICATA. SENZA ESITAZIONI E LIETI CHE CON QUESTO EVENTO SI POSSA IN QUALCHE MODO TRAMANDARE, NELLA FIGURA DI ADELFIO, GLI IDEALI CHE L’HANNO SEMPRE ANIMATO ED ANCHE COME SEGNO DI RICONOSCENZA PER QUANTO DA LUI MOLTI DI NOI HANNO RICEVUTO, DIAMO TUTTI INSIEME LA NOSTRA ADESIONE PERCHE’ QUESTA PRIMA EDIZIONE DEL TROFEO ADELFIO SPREAFICO A.M. CRESCA NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’. RINGRAZIAMO I FALCHI, IL GRUPPO DI RIFERIMENTO DI ADELFIO, PER AVERCI DATO QUESTA OPPORTUNITA’, CHE RIMANE A CONFORTO. NEL CAMPO DELLE CORSE IN MONTAGNA, ADELFIO VERRA’ SEMPRE RICORDATO COME UN PERSONAGGIO IRRIPETIBILE CHE RIESCE A TRASMETTERCI UN RAGGIO SIGNIFICATIVO DI QUELLA LUCE FORTE CHE HA RAPPRESENTATO PER NOI LA SUA PIENA AMICIZIA E LA SUA TRAVOLGENTE PASSIONE ASSIEME ALLA DEDIZIONE PER LE SOCIETA’ DI APPARTENENZA NELLA REALIZZAZIONE DI TUTTO CIO’ CHE CONDIVIDEVA ED IN CUI CREDEVA CON VOLONTA’ ED ENTUSIASMO CONTAGIOSO.
Per concludere vorrei riprendere una frase rilasciata da Carlo Ratti a conclusione della sua prova che racchiude lo spirito con cui è nata la manifestazione: “Al di là del risultato sportivo, oggi la cosa più importante era essere presenti” e dunque grazie a tutti coloro che hanno voluto condividere questa bella giornata.
Melano alias Dario Fracassi
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