L'esperienza personale di uno dei Falchi in Gara
E dopo l'articolo di Melano...qualche nota personale, un po' in presa diretta del 28° Trofeo Marmitte dei Giganti....
Sotto lo striscione d'arrivo Giampy Crippa è lì che aspetta il cambio. Un tocco di mano è scatta lungo il rettilineo iniziale per poi inerpicarsi lungo il bel tracciato del Trofeo Marmitte dei Giganti. Quel tocco di mano me lo son portato dietro dalla partenza e lui lo consegnerà al terzo compagno di squadra, Luca Ripamonti, cui è affidato il compito di chiudere la gara. Può sembrare un po' retorico, ma questo è ciò che più mi resta in mente della staffetta di Chiavenna appena conclusa. La giornata splendida, il gruppo alla partenza, l'atmosfera di gara e il percorso, tremendamente bello, ovviamente non si discutono. Ma l'essenza, e se vogliamo, la magia delle staffette per me è sempre stata racchiusa nel tocco di mano, il “cinque” che fa da passaggio di testimone tra i frazionisti. Chi ha mai corso una staffetta lo sa bene: corri per te stesso, ma anche per gli altri. Se sei stanco non molli, se hai paura osi, se hai un dolore stringi i denti. E' il bello di correre in squadra insomma.
E' un po' questo che mi balena in testa mentre corro lungo il nervoso tracciato di Chiavenna. La forma fisica non è un granchè ma ho fisso il pensiero del cambio all'arrivo. Per di più per me è un po' come un battesimo, la prima vera gara da “Falco” come squadra. Cerco di tener duro e lasciarmi andare in discesa e alla fine concludo con la sensazione di aver dato il tutto per tutto e, barcollante, mi siedo vicino al tavolo del the. Soddisfatto quindi anche se con un po' l'amarezza per essere dovuto scappare via subito dopo la mia frazione, amarezza che ho annegato con dell'hard rock d'annata durante il ritorno in auto. Ma poco male. A fine mese il trofeo Vanoni è già in vista... vedrem di rimediare.....
Marco "Lo Zio" Terraneo
(Foto S. Fognini/M. Torri)
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