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24-5-2009 MASSETURM DI FRANCOFORTE PDF Stampa E-mail
Scritto da melano   
Mercoledì 27 Maggio 2009 19:27
Bonacina terza e Fracassi quinto alla Masseturm di Francoforte.

Dario e Cristina

Se due settimane fa eravamo partiti da casa alle 03.00 di notte per coprire i 600 km che ci dividevano da Stoccarda, per questa trasferta a Francoforte, con il via della gara fissata alle ore 11.00 ed i 700 km da percorrere, siamo stati costretti a partire addirittura alle ore 01.00 .
Partiamo dalla nottambula Pontida per non dire trafficata, visto che immettersi sulla Briantea è stato quasi più difficoltoso a quest’ora rispetto che alle 8 del mattino di un giorno lavorativo! Anche se, sul lungo lago di Garlate alle 01.30 sembrava di essere in pieno giorno: beata gioventù.
Cristina questa volta non se la sente di guidare e come darle torto visto l’orario e di buona lena mi sciroppo le prime tre ore di guida e, grazie alla presenza di due nostri amici che ci avevano accompagnato anche la scorsa trasferta che mi danno il cambio, alle ore 8.30 siamo sotto la Masseturm, cioè la torre della fiera di Francoforte, che fino al 1997 con i sui 257 metri e 63 piani era l’edificio più alto del vecchio continente, superato ora solo dalla torre della Commerzbank anch’essa a Francoforte.
Grosso spiegamento della sicurezza che lasciava accedere all’interno della stessa solo coloro che avevano il pettorale di gara e con qualche escamotage siamo riusciti anche a fare qualche prova sulle scale per prendere le misure sui gradini che fortunatamente avevano le misure molto simili alle scale italiane e dunque con la possibilità, se le forze ci avessero assistito, di riuscire a correrli a due a due rispetto a quelli di Stoccarda dove la poca verve e le misure un attimino più alte non mi avevano permesso di farlo.
Alle 9.00 iniziano ad arrivare alla spicciolata anche i primi atleti tra cui gli slovacchi, Celko, Holec e Nowotny un giovane fondista che potrebbe essere la rivelazione della giornata. Più tardi gli attesi Dold e il vincitore del 2008 Matthias Jahn, detentore del record con 7’07’’ impiegati proprio l’anno scorso per bersi i 61 piani e 1344 gradini.
Tra le donne, la favorita Svizzera Riem, vincitrice della prova di Basilea, causa un infortunio al ginocchio è costretta a rinunciare alla prova .
Alle 11.00 puntuali parte il vincitore della scorsa edizione ed a seguirlo a 15’’ il cannibale Thomas Dold che poco dopo metà gara va a riprendere Jahn e distanziandolo ulteriormente chiude la sua prova con un eccezionale 6’36’’ mentre Jahn, pur migliorandosi assai, deve accontentarsi di 6’54’’.
Dopo pochi minuti arriva il mio turno, sono più convinto di Stoccarda anche perché durante la settimana ero riuscito ad allenarmi all’interno di una palazzina a Pontida e avevo mostrato segni di discreta condizione. Pronti e via, 20 mt fuori dalla torre e poi qualche rampa di scale senza pianerottolo ad inframmezzare i piani e poi dopo il quarto la cosa cambia, ogni due rampe da 10 gradini un bel corridoio di 5-6 metri a spezzare il ritmo, ma tutto ciò è un toccasana perché il tutto mi ha permesso di riuscire a correre tutti i 61 piani della gara e con grosso piacere vedo sul cronometro un bel 7’23’’ senza conoscere però il risultato di Dold ma memore del tempo di 7’07’’ del vincitore dell’anno scorso, mi ha subito convinto di aver interpretato bene la mia prova anche se, con il senno di poi, forse ne avevo ancora da spendere ma guai a lamentarsi della gamba sana.
Aspetto con ansia l’arrivo di Cristina, partita solo due minuti dopo. Giungono nel frattempo le sue più dirette avversarie, la giovanissima 13enne Marie-Fee Breyer e la teutonica Hartmann Annette partite prima di lei. Cristina sembra soddisfatta della sua prova, mi dice di essere riuscita anche a correre parecchie rampe di scale, chiudendo ancora in buona spinta.
La zona di arrivo è assai stretta e ci invitano a sgombrare la zona per non creare problemi ai reporter, seguiamo la massa che esce da una porta e saliamo le scale per un paio di piani convinti che l’ascensore fosse lì invece ci ritroviamo nella zona degli impianti elettrici e di riscaldamento. Torniamo indietro senza grossi patemi alla porta che da sul 61esimo piano ma la stessa è chiusa e nessuno ci sente per farci aprire. Siamo costretti a scendere giù delle scale di servizio e fortunatamente dopo 15 piani troviamo una porta che si apre e che dà sugli ascensori. Sarebbe stato il colmo se ci fossimo dovuti fare tutto il ritorno ancora sulle scale.
Quasi in tempo reale, visto la presenza del cronometraggio con chip, esce la classifica generale, o così sembrava che fosse; la vittoria al solito Dold con record a 6’36’’, secondo il compagno Matthias Jahn in 6’54’’, terzo il campione slovacco di 400h Tomas Celko in 7’15’’, quarto Riedel in 7’20’’ ed enorme stupore quando mi dicono che sono io il quinto, al che mi sfugge un poco elegante ma spontaneo mecco_ _ _i , ma chi se ne frega, intanto non mi ha capito quasi nessuno.
Ottima anche la performance di Cristina che conquista il terzo posto in 9’14’’ con vittoria alla giovanissima Breier in 8’37’’ su un lotto di trenta partenti in campo femminile mentre io me la sono dovuta vedere con 140 colleghi.
Guardo bene la classifica ma non trovo il ragazzo slovacco di cui l’amico Celko mi aveva parlato assai bene. Infatti era stato fatto partire tra gli ultimi ed non era stato ancora inserito nella classifica anche se il suo tempo, cronometro alla mano era di 7’14’’ dunque terzo posto per lui.
Amara sorpresa quando espongono la classifica definitiva, allo slovacco viene attribuito un 7’44’’ assolutamente non veritiero e cosa assai strana una così macroscopica differenza dalla rilevazione manuale. Nulla da fare, i ragazzi cercano di spiegare all’organizzazione dell’errore , la classifica non si cambia.
Consultandoci tra di noi abbiamo trovato subito l’errore dell’organizzazione, infatti pur avendo il chip alla caviglia ed il tappetino all’arrivo, lo stesso tappetino non vi era alla partenza dove venivano fatti partire con un ordine quasi alfabetico ogni 15’’ ma con numeri assolutamente non a seguire e di difficile controllo, cosa che poi è avvenuta. Ritengo questa situazione una leggerezza organizzativa imbarazzante e le braccine corte che non hanno permesso di predisporre un altro tappeto che avrebbe fugato ogni ragionevole dubbio e segno che vi è ancora qualcosina da migliorare anche in queste competizioni.
La classifica mi dà al quinto ma in realtà sarei arrivato sesto che comunque va al di là di una più rosea previsione pre-gara e mi permette di “guadagnare “ un punticino in più in classifica generale di Coppa Europa dove ora sono al nono posto.
Grazie al podio, Cristina sale al terzo posto in classifica e lunedi primo giugno saremo a Berlino per la quarta ed ultima prova del circuito europeo che essendo alla prima edizione è perfettibile dal punto di vista del regolamento che sembra per quest’anno avvantaggiare per assurdo solo coloro che vincono e che per giunta fanno poche gare a dispetto magari di chi le fa tutte ed arriva sempre a ridosso del podio.

Melano (Dario Fracassi)


Podio femminile


La Messeturm (in italiano: Torre della Fiera) è un grattacielo situato a Francoforte sul Meno in Germania, e fino al 1997 era la costruzione più alta d'Europa. Oggi è stata superata dalla Torre della Commerzbank anch'essa a Francoforte.
Con un'altezza di 257 m, 63 piani e 62.000 metri quadrati di spazio per uffici, ospita il Centro direzionale della Credit Suisse, Goldman Sachs e Reuters. È stata progettata da Tishman Speyer.


Frankfurter Messeturm



Ultimo aggiornamento Giovedì 28 Maggio 2009 07:34
 


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