Splendida vittoria per il mandellese Massimo Tagliaferri nella 87 km di Courmayeur. In gara anche tre Falchi!
Gran Trail Valdigne? 87 km per 5100 m di dislivello positivo. Tra i 700 atleti ci sono al via anche tre Falchi. Gessy Maggioni chiude in 15h14’, il grande Pizza stringe i denti e riprende alla grande dopo lo stop forzato: 15h36’ il suo crono! Si deve purtroppo ritirare Ale Filigura a causa di problemi di stomaco. Molto bene anche gli amici Melacarne (14h48’), Chiarello (14h55’) ed Emilio Sala, in arte Popo (15h14’).
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Riportiamo ora i due comunicati dell’organizzazione:
Massimo Tagliaferri, firma prestigiosa apposta all’albo d’oro della seconda edizione del Gran Trail Valdigne, la gara che si è snodata lungo la valle del Monte Bianco. 10 ore, 19 minuti e 26 secondi ber bersi tutti d’un fiato 87 km con 5.100 metri di dislivello di salita, altrettanti di discesa in condizioni a dir poco critiche di tempo. Partenza sotto la pioggia, poi schiarite, addirittura il sole, poi ancora pioggia battente, tuoni e fulmini, infine la gioia di piombare sul traguardo di Courmayeur e il Gran Trail Valdigne è suo! È di Mandello del Lario il vincitore, che ha corso col cuore oltre che con la testa, frenando la sua smania di correre nei primi 30 chilometri (da sommare ce n’erano altri 57!) anche se davanti l’argentino Pablo Barnes sembrava reggere alla grande il ruolo di leader. Ma quando lo scollinamento del Col Fetita (2.693 m.), secondo colle della giornata, era alla fine, l’argentino ha sentito il fiato sul collo di Tagliaferri e di Flavio Gadin che insieme avevano costruito la rimonta, alternandosi nei cambi. Una gara che ha visto uno sconquasso nel gruppo dei migliori già al primo passaggio in quota, sul Col Licony a 2.670 metri, dopo soli 8 chilometri dal via. Alle spalle dei tre si è subito infilato l’atteso campione di questa disciplina, Marco Olmo, il vincitore della passata edizione. Selezione netta sul primo colle anche tra le donne, con l’argentina Virginia Oliveri che ha allungato sull’americana Kim Gaylord. E mentre i più allenati sul percorso lungo transitavano a La Salle, i migliori del percorso “corto”, quello di 45 km e 2.400 m. di dislivello positivo, costruivano il podio. Il primo a tagliare il traguardo era Paolo Vierin che nell’ultima salita riusciva a beffare Massimo Junod e per il terzo posto si candidava Guido Aiazzi. Il tempo di Paolo Vierin costituisce così il nuovo riferimento, 4h36’34. Tra le donne era lotta tra le due valdostane Marlene Jocallaz e Claudia Titolo, le quali hanno relegato la canadese Chloe Lanthier al terzo posto. La gara degli “ironmen” dopo La Salle scivolava velocemente verso Morgex, Pré San Didier e si arrampicava ad Arpy. C’era ancora il sole mentre gli appassionati attendevano i primi transiti ad Arpy, ma di colpo il cielo si è imbronciato e in quota scendevano i primi fulmini con tuoni fragorosi. La cronaca della gara nel frattempo registra il sorpasso di Gadin e Tagliaferri ai danni dell’argentino Barnes mentre Marco Olmo, prima di essere costretto al ritiro per problemi ad un piede, cedeva il passo a Fabio Varesco, Christian Doliana e Thoper Gaylord in grande recupero. Olmo, il mito del Trail, a Pré San Didier abbandonava la gara. Ad Arpy i distacchi si facevano più marcati: Tagliaferri staccava di 2’20” Gadin, addirittura di 7’33” Barnes mentre Gaylord transitava quarto a 17’20”. Per dare un’idea dei distacchi il quinto, Nico Valsesia, lasciava sul terreno 33’, Varesco 35’. Il colpo di coda di una giornata “instabile” si completava proprio quando i primi raggiungevano Colle Croce (2.381 m.) con pioggia fittissima, ma gli organizzatori riunivano d’urgenza per motivi di sicurezza. I concorrenti con i bastoncini metallici, molti in carbonio, potevano infatti essere raggiunti dai fulmini, poi il maltempo si placava un po’ e la gara proseguiva. Addirittura uno squarcio del cielo mostrava in tutta la sua maestosità il Monte Bianco mentre sul traguardo di Courmayeur cominciavano ad addensarsi curiosi ed appassionati. Nel finale, Gadin ha avuto problemi di stomaco, ne ha approfittato così Tagliaferri che tagliava il traguardo per primo, felicissimo, bloccando il tempo su un fantastico 10.19’26”. E così la seconda edizione del Gran Trail Valdigne era all’insegna del lecchese che rifilava quasi 10’ a Gadin, comunque soddisfatto, nonostante in due edizioni si sia piazzato due volte secondo. Raggiante sul traguardo anche l’americano Gaylord che guadagnava il podio ai danni dell’argentino Barnes. A tarda sera arrivava anche la prima donna del percorso lungo, l’argentina Virginia Oliveri. A quel punto era già buio e gli arrivi proseguivano senza interruzione, ma si concluderanno solo domattina alle ore 11.00. Al via erano annunciati in 700, qualcuno visto il maltempo ha glissato lo start. Domani si potranno contare quanti hanno vinto la fatica dei 45 o degli 87 chilometri, ma soprattutto le bizze del tempo.
Gran Trail Valdigne, il festival della fatica, ma anche della soddisfazione. Poco meno di 700 al via, esattamente 473 al traguardo. Massimo Tagliaferri, il vincitore, ha impiegato 10h19’26” da Courmayeur a Courmayeur dopo aver attraversato in lungo ed in largo la Valle del Monte Bianco quando il …contachilometri segnava esattamente 87 km percorsi. Andrea Nicola Papini stamattina ha chiuso gli arrivi poco dopo le 9.30 ed il suo cronometro si è bloccato dopo 23h32’35”, ben oltre il doppio del tempo del vincitore. Ma chi partecipa a queste maratone di montagna non vive fondamentalmente la lotta contro il tempo. È una sfida contro se stessi, è amare la corsa nella natura rispettando alcune regole fondamentali che non sono scritte, ma sono prese ad esempio da tutti. Quello di non inquinare l’ambiente, di rispettare la natura e gli altri concorrenti, ed alla fine della fatica non ci sono assolutamente premi in denaro. Certamente il Gran Trail Valdigne, in Valle d’Aosta, è una delle più belle fra queste gare, la prima ultra trail interamente italiana che Alberto Motta ed il suo gruppo AS Courmayeur Trailers, in collaborazione con CSC, hanno proposto mettendo in mostra una capacità organizzativa fuori dal comune. Un presidio costante lungo tutti gli 87 chilometri con tantissimi volontari e soprattutto un percorso scelto con grande maestria ed esperienza. I temporali, i tuoni minacciosi ed i fulmini non hanno fermato questi speciali trailers. Le mutevoli condizioni del tempo, con la pioggia al via, poi qualche squarcio di sole, quindi ancora freddo e pioggia, poi l’arrivo del buio, non hanno intimorito questi “ironmen" della corsa. È un termine che ai trailers veri non piace, ma chi osserva da fuori questi autentici interpreti degli insegnamenti di Decoubertain, non può trovare altri aggettivi. Ieri sera, salutato da un folto pubblico, Massimo Tagliaferri ha impiegato appunto 10h19’26” per chiudere la sua gara, il decimo in classifica, Piero Santucci, ha impiegato oltre un’ora e mezzo in più. Erano partiti alle 10 da Courmayeur, entro mezzanotte ne erano arrivati 35, poi col faretto sulla testa uno ad uno gli altri sono sfilati sul traguardo. In 24 entro l’una di notte, altri 25 sono arrivati entro le due di notte e via così fin quando la luce dell’alba ha rischiarato la frazione di Dolonne di Courmayeur, poi alle 9.32 l’arrivo di uno stanchissimo, ma ancora pimpante Andrea Nicola Papini. E quando gli organizzatori si sono prodigati per offrirgli una bevanda calda lui ha chiesto un birra, per festeggiare con quanti lo avevano atteso sulla linea del traguardo, poi ha accettato di buon grado la maglietta ricordo della gara: “Ho fatto tutta questa fatica anche per indossare la maglia di finisher, guai a chi me la toglie!” Va in archivio dunque questa seconda edizione del Gran Trail Valdigne. Vale la pena ricordare ancora una volta i protagonisti da podio. Tagliaferri, Flavio Gadin e Topher Gaylord per la gara lunga maschile, con l’americano che finita la sua prova è tornato indietro finchè ha incontrato la moglie Kim, giunta seconda tra le donne alle spalle dell’argentina Virginia Oliveri (13h11’08”) ma davanti a Luisa Balsamo. C’era anche la distanza più breve, 45 chilometri, vinta da Paolo Vierin (4h36’34”) davanti a Massimo Junod e Guido Aiazzi. Tra le donne successo di Marlene Jocallaz (5h57’16”) su Claudia Titolo e Chloe Lanthier. Nella gara breve hanno tagliato il traguardo 161 uomini e 57 donne, nella gara lunga invece 235 uomini e 20 donne.
Classifiche 87 km: femminile: 1) Oliveri Virginia (13.11.08); 2) Gaylord Kim (13.20.28); 3) Balsamo Luisa (14.58.16); 4) Tallia Chiara (15.56.54); 5) Gabrielli Ornella (15.59.55); 6) Gualco Francesca (16.07.39); 7) Bellagamba Luana (16.26.21); 8) Vesco Silvia (16.27.23); 9) Visintin Lorenza (17.18.07); 10) Brera Molinaro Rosalba (17.43.24)
maschile: 1) Tagliaferri Massimo (10.19.26); 2) Gadin Flavio (10.29.08); 3) Gaylord Topher (10.41.52); 4) Barnes Pablo (10.57.45); 5) Valsesia Nico (11.22.04); 6) Varesco Fabio (11.25.17); 7) Chilo Fulvio (11.29.42); 8) Merletti Armando (11.38.54); 9) Doliana Christian (11.59.50); 10) Santucci Piero (12.01.26)
Classifiche 45 km: femminile: 1) Jocallaz Marlene (5.57.16); 2) Titolo Claudia (6.04.46); 3) Lanthier Chloe (6.12.55); 4) Perin Sara (6.33.16); 5) Vergura Carmela (6.38.55); 6) Iemmi Ilaria (6.41.46); 7) Frumento Francesca (6.49.26); 8) Stella Patrizia (6.50.57); 9) Franceschet Manuela (7.11.49); 10) Busa Cristina (7.12.05)
maschile: 1) Vierin Paolo (4.36.34); 2) Junod Massimo (4.49.55); 3) Aiazzi Guido (4.57.18); 4) Vuillen Loris (5.02.24); 5) Bethaz Andre (5.03.42); 6) Clap Cesare (5.11.20); 7) Guala Edy (5.11.33); 8) Chatel Edy (5.18.58); 9) Giuppone Mauro (5.30.35); 10) Gabioud Jules-Henri (5.31.16)
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