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30-9-2007 Le Porte di Pietra PDF Stampa E-mail
Martedì 02 Ottobre 2007 22:34

Prima edizione di questa Ultra in Val Borbera segnata dalla pioggia e dal fango. Vince Olmo ma alle sue spalle arriva un “falco”, Giampy Crippa. Bene anche gli altri Falchi e i lecchesi in gara.


Gruppo con Olmo e Corinne Favre


Cantalupo Ligure (AL) – Settantadue chilometri e quasi 4000 m di dislivello positivo: questi sono i numeri dell’Ultra-Trail “Le Porte di Pietra”, quest’anno alla prima edizione ufficiale, dopo l’edizione di prova dello scorso anno.
Al via ci sono 140 trailers, tra cui spiccano i volti di Marco Olmo, di Pablo Barnes, di Corinne Favre, di Virginia Oliveri e tante altre facce note. Al via anche 5 Falchi arrivati qui con gli amici del G.S. Torrevilla.
La gara è subito caratterizzata dalla pioggia che rende il terreno fangoso e la competizione ancora più faticosa.
Si aggiudica la vittoria, come da pronostico, il quasi sessantenne Marco Olmo, vero re di queste gare, con i tempo di 8h27’12”. Dietro di lui chi troviamo? Ebbene sì, un falco, il grande Alessandro “Giampy” Crippa, protagonista di una gara veramente maiuscola. La grande preparazione, gli allenamenti e i sacrifici hanno portato al risultato sperato. Per Giampy, gara di testa con Olmo e Barnes per le prime 5 ore di gara. Poi lascia andare i due battistrada, procedendo col proprio ritmo. Scelta azzeccata poiché Giampy riesce a riprendere Pablo Barnes, in crisi nel finale, e arriva a un quarto d’ora da Olmo con anche un errore di percorso nel finale che fa aumentare i 72 km.
Tra le donne, per lo stesso errore di percorso fatto da Giampy nel finale, Corinne Favre si vede strappare la prima piazza dalla giovane Virginia Oliveri col crono di 10h00’21”. Virginia è anche nona assoluta!
Venendo agli altri Falchi in gara, il Pizza si piazza 37° in 11h34’ mentre il sottoscritto è 40° in 11h52’22”. Per entrambi un errore di percorso dopo l’ultimo ristoro che fa perdere parecchi minuti ed energie.
Errore di percorso anche per Gessy dopo il secondo ristoro che, con altri quattro, perde quasi un’ora quand’era intorno alla 20a posizione. Alla fine è comunque nei primi 50 col tempo di 12h09’. Poco dietro anche Ale Filigura.
Compagni di trasferta e di gara anche Manu Beretta (anche lui con un’ora buttata per un errore di percorso) che chiude 39° e Giovannino 55°. Ottimo esordio nelle ultra per Angelo Chiarello, giunto al traguardo col Pizza.
Al traguardo, anche se un po’ attardato, il grande Melacarne.
Bella gara. Organizzazione ottima e percorso molto vario (soprattutto bella la seconda parte) fanno delle “Porte” una Ultra che prenderà sicuramente piede nei prossimi anni. 

Primi tre maschili e femminili

 
Guarda la photo gallery

Altimetria (72 km per circa +4000 m di dislivello)

Altimetria


La mia gara
 
Arriviamo a Cantalupo sabato sera, giusto in tempo per il ritiro del pettorale e per sistemare gli zaini prima del riposo. Il pavimento della palestra di Cantalupo accoglie i nostri sacchi a pelo e cerchiamo si sfruttare le poche ore di sonno a disposizione: la sveglia infatti sarà alle 3… Mi addormento subito ma, verso mezzanotte, vengo svegliato da una voce: “Smettila trombone!”. Rischio uno shock non indifferente: provate voi a svegliarvi nel cuore della notte e vedervi di fronte la faccia di Melacarne Michele. Insinuava che stavo russando… Eravamo in una trentina in palestra, proprio a me viene a stufire la gloria! Comunque passato lo spavento per l’orribile visione, mi giro dall’altra parte e riesco a dormire fino alle 3. Poi in piedi, i soliti rituali con l’ossido di zinco, la “vestizione”, la colazione offerta dagli “Orsi” e gli ultimi preparativi all’attrezzatura da gara. Lo zainetto è “carico” di barrette, fruttosio, frutta secca, acqua e sali. In questa gara ci saranno 5 ristori ma solo di acqua e per questo avremo totale autosufficienza alimentare, uno degli aspetti più interessanti della gara.
Ore 4.05, tra le incitazioni del “Colonnello” e degli organizzatori, tra il fumo rosso dei fumogeni, sotto una fastidiosa pioggerella, parte la gara. Avvolti dall’oscurità, dalla foschia e dall’umidità, guidati dalle luci delle nostre frontali, cominciamo a macinare chilometri. Si capisce subito quale sarà il nostro comune compagno di gara: il fango…
Sulle prime rampe sono in compagnia di Angelo e poi di Ale. Si fa fatica, il fondo è scivoloso.
Dopo circa due ore di gara arriva per me la prima grossa difficoltà: tenere aperti gli occhi. E’ difficile da credersi, ma per una buona mezz’ora sono stato vittima di colpi di sonno! Soprattutto in salita, ho rischiato di abbioccarmi, sensazione mai provata in gara. Comunque nei tratti di discesa un po’ mi riprendevo.
Le ore passano, passiamo i primi due ristori, poi c’è un lungo tratto per arrivare al terzo (40 km). Qua comincia il bello della gara con alcuni duri strappi in salita. Sto bene e in salita riesco a spingere con gambe e bastoncini. Ormai non piove più ma il fondo è sempre dannatamente fangoso.
Dopo il ristoro al rifugio degli Orsi perdo la strada giusta complice la nebbia, la deviazione non segnalata benissimo e la stanchezza. La beffa è che scendo e vedo comunque delle frecce. Purtroppo mi accorgo in seguito che sono un po’ troppo sbiadite e sono sicuramente di un’altra manifestazione, forse di MTB. Accortomi dell’errore, torno sulle mie tracce con 20-25 minuti persi, 200 m di dislivello in più sulle gambe e qualche posizione persa...
Ultima salitella e poi giù per gli ultimi 8 km di discesa. Guardo l’orologio: sono le 15.10. Decido di scendere a “tutta” perché vedo raggiungibile l’obiettivo di chiudere sotto le 12 ore. Le gambe girano bene, nonostante i chilometri accumulati. Gli ultimi due chilometri sono però davvero pesanti per me. L’unica vera crisi della gara: le energie sono finite, il terreno pesante si è fatto sentire. Cerco di attingere alla “riserva”: vado di Enervit Gel e bevo tanto. Le 5 barrette mangiate, il fruttosio e i sali sono oramai stati bruciati. Mi riprendo un attimo e riesco a corricchiare l’ultimo tratto chiudendo in 11h52’22”: sono riuscito a non far fare un giro completo alle lancette dell’orologio!
Finalmente posso bere e mangiare abbondantemente al ristoro dell’arrivo. In palestra mi complimento con Giampy per il suo grande risultato. Anche questa è andata: tanta fatica, condivisa però con tanti altri corridori e con gli organizzatori sempre a sostenerci.
Per quest’anno basta trail, ma si guarda già al 2008…
Ultimo aggiornamento Giovedì 04 Ottobre 2007 07:57
 


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