Sospesa al 15 km l’ultra-trail da Limone Piemonte a Cap d’Ail. Le avverse condizioni meteo hanno caratterizzato questa sfortunata edizione.
Limone Piemonte – E’ durata solo 15 km l’avventura della 7° edizione della Cro-Magnon. Già venerdì le condizioni meteo si erano mostrate avverse e alcuni brevi sprazzi nel cielo facevano intravedere la neve fino a quote “basse”.Durante la notte il tempo è ulteriormente peggiorato e alla partenza la pioggia era battente e l’aria fresca. Ore 5.15: cinq, quatre, trois, deux, un e la gara parte subito con la salita della pista da sci sopra Limone. Il terreno è pesante, alcuni partono con la frontale ma poco dopo comincia ad albeggiare e, nonostante il cielo scuro, si possono ammirare degli scorci di paesaggio mozzafiato. Aumenta la luce, aumenta il fango, aumenta la quota e compare la neve. All’inizio compare su qualche ciuffo d’erba poi man mano copre il sentiero e la salita si fa più difficoltosa. Non rimpiango di avere con me i bastoncini, non rimpiango di aver indossato i fuseaux lunghi pesanti, rimpiango solo di non aver messo i guanti che ho nello zaino. Salendo infatti la temperatura comincia a farsi sentire e il vento pure. Viene “tagliata” la vetta al Fort Pépin e lungo il traverso in piano mi fermo a indossare i guanti. Non è proprio come dirlo: ho sì freddo alle mani ma è con sorpresa che sperimento la difficoltà a sganciarmi lo zainetto. E sì le mani sono intirizzite e hanno preso la forma dell’impugnatura delle racchette… Comunque con fatica mi infilo i guanti e un gilerino ulteriore sopra la mantella ormai fradicia. Sono in gruppo con Loris, Ale, Luca ed Ermete. Anche loro hanno gli stessi problemi: Luca comincia a patire il freddo alle mani, Ale mette i fuseaux lunghi, Loris si scalda le mani come può.
Per vincere il freddo facciamo dei bei tratti di corsa e dobbiamo entrare nella neve fresca (in alcuni punti 20 cm c’erano tutti…) per superare chi procede di passo. Quindi ora anche i piedi cominciano a raffreddarsi ma ormai l’obbiettivo è perdere quota il più rapidamente possibile e raggiungere il ristoro del 16° km.Questo però non ci è permesso. C’è qualcuno che si sbraccia, la gara è sospesa, scendete a Limone. Doccia fredda! Delusione! Il Cro-Magnon finisce qui…Mestamente scendiamo a valle, il freddo sparisce, la neve anche e la delusione aumenta.A Limone dicono che una ragazza è andata in ipotermia, ha rischiato molto, è stata portata in salvo da alcuni corridori. Iniziamo le discussioni: c’era gente vestita in modo troppo leggero, la gara andava fatta proseguire, chi voleva si poteva fermare.Il mio parere è che oggettivamente non c’erano le condizioni per proseguire in sicurezza la gara. Per me era la prima esperienza in questo tipo di gare, c’è un altro spirito rispetto alle skyrace o rispetto ad altre gare. Però il meteo non dava cenni di miglioramento e proseguire su sentieri poco segnati che sarebbero risaliti in quota fino a 2500 m, con tracce magari sempre meno visibili, non era certo sicuro.All’interno dell’organizzazione ha forse prevalso il buon senso, il rischio era troppo grosso.Forse sbaglio nei miei giudizi. L’importante è che comunque nessuno si sia fatto male o abbia subito gravi conseguenze. Dispiace che la gara sia stata interrotta così, forse non era neanche da far partire.L’unica convinzione è che il Cro-Magnon sarà ancora lì per essere corso l’anno prossimo, magari con motivazioni ancora maggiori. Il tempo sarà, si spera, più clemente!Ora si potrà sfruttare l’allenamento smaltendo l’amarezza in tante gare che ci saranno da adesso in poi. Non saranno il Cro, fa niente!Comunque è stata una bella esperienza. Eravamo un bel gruppo da Lecco. Sette i Falchi. Viaggio in treno per alcuni. Gessy arriva in macchina da solo in serata. Sul treno conosciamo Beppe di Besana. Per lui niente albergo, c’è la tenda nonostante la pioggia: un grande!Giampy era messo bene in gara: nei 9, nel gruppo di Olmo che faceva la traccia su sentieri ormai scomparsi nella neve. Anche il Pizza era nei 20. Manu, pure lui era partito carico. Idem Gessy e Giovannino. Luca ha sofferto per i freddo alle mani e forse si sarebbe ritirato.Sabato siamo poi andati a Cap d’Ail e la tristezza è aumentata vedendo lo striscione d’arrivo sulla spiaggia. Lo raggiungeranno solo i corridori della “notturna” Neander-Trail.Unica consolazione le ragazze che sono venute a farci il tifo e si sono dovute accontentare di una gita a Cap d’Ail, Montecarlo e dintorni… Arrivederci dunque all’edizione 2008! Guarda la photo gallery Guarda le foto scattate da "Jack" Leggi il resoconto di Corrado Morettini (sito Podisti.net) Leggi le opinioni di Daniele Gaido (sito Podisti.net) |